Ormai è collaudato che il layout senza pareti che ha dominato gli uffici negli ultimi dieci anni “semplicemente non funzionava” Un tempo si credeva che promuovessero la socialità e la collaborazione tra i dipendenti, molti hanno scoperto che gli spazi di lavoro open space producono l’effetto opposto.
Le partizioni consentono uno spazio di lavoro adattabile.
Infatti semplicemente introducendo dei pannelli che possono essere aggiunti o rimossi, cambiando l’interno dell’ufficio a seconda delle esigenze, da cubicoli privati a sala riunioni aperta, o ad un’area condivisa semi-aperta, si possono ottenere spazi qualitativamente superiori, chiave per promuovere il benessere mentale e la produttività sul posto di lavoro.
La produttività aumenta in ambienti tranquilli.
Più ci concentriamo sulla creazione di un ambiente sereno in cui le persone possano lavorare, dove siano felici, soddisfatte e si sentano bene, più diventano produttive. Dunque gli effetti collaterali si traducono effettivamente in un lavoro di qualità molto più elevato.
I luoghi di lavoro e i layout degli uffici aperti devono basarsi sul creare spazi che siano più flessibili e consapevoli che questi cambieranno in relazione al tipo di lavoro, alle persone stesse, e al periodo storico
Dire che uno spazio è un ufficio aperto non significa che debba essere aperto al 100%. Conoscere il giusto equilibrio tra spazio, concentrazione, collaborazione, attività sociale, formazione e apprendimento può fare molto per il successo e la felicità degli occupanti. L’arredamento e il layout giocano dunque pesantemente sul successo dell’open space. Altri elementi fondamentali sono il comfort e l’acustica, il colore e il mood dell’ambiente, la temperatura e la qualità dell’aria, e ultimo, ma non per importanza, l’illuminazione.
E con il covid-19? Come cambia la concezione dell’ufficio?
Con il periodo covid abbiamo capito che possiamo lavorare da qualsiasi luogo e possiamo lavorare tutto il tempo, e questo mostra come i confini tra lavoro e vita privata siano davvero sfumati.
Con la consapevolezza sempre più tangibile dello smart working, la struttura degli uffici comincia a cambiare, a partire dalla tradizionale scrivania: ognuno potrebbe sedersi dove più gli converrà, in base alle esigenze momentanee del lavoro nel quale è impegnato. In tal senso il lavoro sarà una cosa da fare e non un luogo specifico dove essere.
Workspace flessibile.
L’ufficio del 2020/2021 sarà quindi caratterizzato da pareti scorrevoli, pannelli che possano essere in grado di dividere gli ambienti in modo modulare e sistematico.
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Interessanti sono le situazioni con al centro uno spazio comune per le riunioni, e sparse qua e là le postazioni singole, favorendo sì il team working, ma senza rinunciare agli spazi personali.
Ci vengono in aiuto i cosiddetti Spazi pivot, ovvero delle focus area, che devono sapersi rimodulare e conformarsi in base alle esigenze del momento per garantire un’operatività sicura negli uffici del domani.
Questi spazi possono quindi essere utilizzati per distribuire il personale occupando tutto lo spazio-ufficio a disposizione, ottimizzandone lo spazio e garantendo così il mantenimento della distanza fisica necessaria. Contemporaneamente questo work space può assecondare eventuali cambiamenti delle linee guida e dei protocolli di sicurezza aziendali.
Gli spazi pivot, come focus area e break area sono luoghi che si prestano molto bene ad ospitare riunioni di team interne facilitando la collaborazione tra colleghi, consolidandone i rapporti.Non dimentichiamoci che questi spazi oltre a dover essere progettati nella maniera più funzionale possibile, hanno bisogno anche di particolari dettagli, come piante e colori rilassanti, per raggiungere l’obiettivo di comfort ottimale.
La scelta nell’interior design non sarà casuale, ma deve giocare con forme, materiali e finiture, per creare un ambiente stimolante e reattivo.
Ci vengono in aiuto in questo senso, le soluzioni di arreso modulari, che possono essere posizionate e riadattate facilmente in diverse occasioni.